IL CIRCO DELLA MEMORIA

Storie, numeri e dinastie di 266 famiglie
circensi italiane

 

di Alessandra LITTA MODIGNANI e Sandra MANTOVANI

 

( PUBLISTAMPA EDIZIONI )

 

 

 

 

Una ricerca "sul campo", durata più di un decennio, ha permesso di ricostruire non solo la vita e l'attività professionale di 266 famiglie circensi italiane, ma anche la formazione e lo sviluppo delle dinastie.

 

Il volume riporta - per ogni singola famiglia - una scheda introduttiva, sotto forma di racconto, con i principali riferimenti di carattere storico-artistico. Partendo dal capostipite, viene ricostruita cronologicamente la nascita e l'evoluzione della dinastia, fino all'ultima generazione, documentata fino a tutto il 1990.

 

 

 

 

Ogni scheda è integrata dal relativo albero genealogico. In appendice al volume, un glossario esemplifica le parole gergali ed i termini tecnici più usati, relativi a numeri, attrezzi e strutture del circo.

 

Di particolare rilievo il supporto iconografico: gruppi di famiglia, bambini, uomini o ragazze in abito di lavoro, immagini che ritraggono gli artisti durante i loro numero, ritratti di persone scomparse e foto più recenti. Un corpus unico di foto d'epoca, 130 delle quali sono state selezionate per questa pubblicazione. Significativa infine la presenza di alcune “storiche” famiglie di circensi e palestranti trentini: Lizzi, Marcantoni, Nicolodi, Nones (in stretta parentela con la celebre Moira Orfei).

 

«Il contributo alla conoscenza del circo italiano offerto da Alessandra Litta Modignani e Sandra Mantovani con la loro ricerca si propone quale fondamento non rinunciabile per ogni possibile ulteriore ricerca sul mondo circense. Contributo che rifiuta ogni vocazione "romantica" ma anche ogni indulgenza aneddotica per fissarsi, in modo rigoroso sulle vicende delle nostre famiglie circensi, definite in primo luogo sulle parole degli stessi protagonisti (decine e decine di interviste) e completate da necessarie integrazioni documentarie. Ne esce il più esteso (anche se sicuramente non esaustivo) quadro delle vicende familiari dei nostri circensi, ma anche notizie non altrimenti reperibili (in modo così ampio) sulle tante specialità del circo, alcune delle quali oggi abbandonate.

 

La speranza è che questa fatica (che davvero fatica essa è stata) possa aprire strada, proponendosi quale testo referenziale, ad altre ricerche ed altri studi».

 

 

Roberto Leydi