I DISCHI DEL SOLE

 

di Luca PASTORE

 

 

 

 

(Italia 2004 – 90’)

Candidato al David di Donatello 2005 come miglior documentario italiano

Premio Speciale al MusicDocFestival  (Roma)

In concorso al TorinoFilmFestival – Festival dei Popoli (Firenze)

Evento Speciale a Filmaker 2005 (Milano)

Trasmesso da Planet e Televisione Svizzera

 

Una produzione Fandango – Istituto Ernesto De Martino

In coproduzione con TSI – Televisione Svizzera

In associazione con Planet – Canali Digitali

In collaborazione con Legovideo e AMKA Films (Svizzera)

 

un documentario di:

 

prodotto da:

per la TSI:

per l’Amka Films:    

 

aiuto regia e organizzazione:

fotografia 16mm:

 

fotografia DVcam:

 

montaggio:

 

produzione esecutiva:

fonico:

organizzazione generale Fandango:

coordinamento produzione Fandango:

assistenti operatori:

 

assistente al montaggio:

telecinema:

trattamenti grafici e masterizzazione:

mix audio:

ricerche:   

Ufficio stampa Fandango:

Amministrazione Fandango:

materiali di repertorio:

 

 

 

 

 

 

materiali sonori:

Luca Pastore

 

Fabrizio Grosoli per Fandango

Luisella Realini

Tiziana Soudani

 

Cristina Sardo

Luciano Federici

Ezio Gamba

Luca Pastore

Egi Ruggiero

Claudio Cormio

Alberto Ruffino

Alessandro Cocito

Gianluca Costamagna

Valeria Licurgo

Anastasia Plazzotta

Gianluca Fava

Martino Persano

Enrica Politano

Alfonso Cerchi

Alessandra Finarino

Ciro Nardone

Barbara Venere

Daniela Staffa

Claudio Zampetti

AAMOD – Archivio Audiovisivo

Movimento Operaio e Democratico

Silvano Agosti

Paolo Benvenuti

Gino e Silvio Brignolo

Istituto Ernesto de Martino

Legovideo

Ala Bianca Publishing - Bella Ciao Edizioni Musicali

 

 

Avendo avuto la fortuna di avere dei genitori comunisti, durante la mia infanzia non era infrequente che un ‘disco del sole’ girasse sulla fonovaligia casalinga: è per questo che molte di quelle canzoni mi sono rimaste attaccate, nel corso del tempo, come una seconda pelle.

Raccontare un’esperienza così complessa, ramificata e stratificata attraverso un singolo documentario, era sicuramente un’impresa superiore alle forze di qualsiasi filmaker: troppi sono i punti di vista e di partenza, i percorsi possibili da sviluppare, i personaggi coinvolti, ciascuno dei quali meriterebbe un approfondimento al di là delle possibilità di durata di un documentario.

Ho quindi optato per un documentario nel quale protagonisti assoluti sono proprio i dischi, nella loro dimensione fisica (il vinile che gira, le foto di copertina) di oggetti in grado di trasportarti nel momento esatto in cui li hai sentiti la prima volta e allo stesso tempo nella loro assoluta modernità, compiendo, per ovvie ragioni di durata del film, scelte registicamente dolorose nei confronti dei personaggi e della ricostruzione razionale e storica della vicenda.

Ho cercato di riproporre le canzoni secondo una mia personale (e assolutamente parziale) ‘playlist’, ‘illustrate’ da pseudo-videoclip (anche se il termine, riferito a quelle voci e quei suoni, può sembrare un pò blasfemo...), utilizzando materiali d’archivio che riportano in modo non troppo didascalico agli eventi raccontati dal testo o al clima sociale, politico, di costume nel quale il brano si muove; o ancora con immagini di repertorio che descrivono l’aspetto delle città e i paesaggi degli anni ’50 e ’60 in contrapposizione ad immagini dell’oggi, evocando la trasformazione dei luoghi, delle persone e della politica stessa: il contrasto visivo duro e struggente tra l'Italia povera, conflittuale e ricca di speranze delle grandi stagioni delle lotte contadine, operaie e studentesche e l'Italia di oggi, pressoché narcotizzata dal benessere e in cerca di identità perdute.

 

                                                                                                                                                                            Luca Pastore

 

 

                   

 

 

La collana/etichetta discografica ‘I Dischi del Sole’ rappresenta probabilmente la più importante esperienza di ricerca, documentazione e diffusione di musica e cultura popolare italiane.

I legami dell’ampio gruppo di personaggi che sono stati artefici di quel progetto culturale con il contesto sociale, politico e storico nel quale la vicenda dei ‘Dischi del Sole’ si colloca nel suo periodo più prolifico (che si può per sommi capi identificare con il decennio ’65-’75 e che rappresenta uno dei periodi cruciali nella storia italiana moderna), sono stati forti al punto da imprimere il marchio dell’etichetta in maniera indelebile nel tessuto della cultura indipendente e alternativa italiana, anche a dispetto di una legittimazione ‘ufficiale’ di gran lunga inferiore ai reali meriti culturali ed alla funzione seminale che quell’esperienza ha ricoperto e tuttora ricopre.

 

Durante gli anni '60 e '70 la casa discografica ha pubblicato circa 250 titoli, dando vita e memoria sonora a grandi momenti e avvenimenti della cultura e della politica italiane. Oltre all’intenzione e alla vocazione ad essere artefice di un serio e metodico lavoro di ricerca e documentazione, la filosofia dell’etichetta riusciva a far coesistere una produzione musicale di carattere politico e ‘militante’ (che diventerà leggendaria) con la pubblicazione di raccolte di canzoni popolari che rappresentano l’unico autentico catalogo di ‘blues italiano’.