IL DISERTORE
di Jean GIONO
( FRANCO MARIA RICCI EDITORE )
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Quest'opera è nata dalla scoperta di oltre cento affascinanti immagini lasciate nei villaggi del Vallese da Charles Frédéric Brun detto "il disertore", un oscuro pittore francese entrato clandestinamente in Svizzera intorno al 1850, per vie difficili di montagna. Si era fermato nella comunità di Nendaz, dove sarebbe vissuto fino alla morte, avvenuta nel 1871, dipingendo quadri devoti per la gente del posto e ricevendo come compenso pane, formaggio, lardo, più raramente qualche soldo.
La misteriosa storia di questo petit-maìtre la racconta lo scrittore Jean Giono che si recò in Svizzera, nei luoghi in cui il Disertore sostò durante la sua fuga, vide i quadri (dal parroco, dal farmacista, da altri notabili di quei villaggi), e soprattutto cercò di ricostruire, girando per le valli, il personaggio e il suo itinerario.
Il libro, ricorda Franco Maria Ricci, era nato dalla sua collaborazione con un editore svizzero, Rene' Creux. Insieme erano andati a trovare Giono, che li aveva accolti con la consueta cordialita', prendendo dalla madia un pezzo di formaggio per offrirlo agli ospiti. Lo scrittore era affascinato dalla figura del Disertore. Giono, rammenta Ricci, aveva il mito della montagna, ma era un falso montanaro, perche' era chiuso, ma molto espansivo, sempre pronto a parlare d'arte, di letteratura e della sua numerosa famiglia. Era nata in tal modo la storia, cosi' simile a una fiaba, del timido vagabondo Brun rifugiatosi in uno sperduto paesino di montagna, per sfuggire a un oscuro passato. Sempre pronto a dipingere ingenuamente santi e montanari e a tremare davanti a ogni gendarme, il Disertore si ostina, nel gelo dell'inverno a dormire nei fienili e a vivere di carita'. "Beati i poveri, perche' vedranno Dio". Ed e' proprio il minimo per lui.
Jean Giono, uno dei grandi del Novecento, fu ingiustamente discriminato per motivi politici, e ostracizzato in Italia e in Francia per molti anni. In realtà operò attivamente a rischio della vita ospitando, durante l’occupazione nazista della Francia, una dozzina di persone, tra cui due cugini comunisti, un tedesco ricercato dalla Gestapo, alcuni ebrei e uno scomodo pianista, sempre pronto a farsi notare, che Giono dovette riscattare a peso d'oro dalla polizia.
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