IL CIRCO
di Hans-Peter PLATZ – Fernand RAUSSER
( Casa Editrice Mondo )
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È arrivato il circo! Si presenta alla luce del nuovo giorno come il miracolo di una notte piena di lavoro. Nell'uniformità di tutti i giorni il circo è radicato tanto quanto le feste dell'anno ecclesiastico. Esso ridà all'adulto, con la più bella regolarità, i sogni della sua giovinezza e alla gioventù porta, altrettanto regolarmente, sia lo splendore di un presente gaio come pure la promessa di un futuro dove tutto sembra ancora possibile.
E se cercassimo la prova di una internazionale dei cuori, che unisca tutti i popoli, ce la potrebbero fornire, sera per sera e in qualunque luogo di questo mondo inaridito, il circo ed il suo pubblico. Ma, la parola magica che con una manifesta facilità costringe gli uomini di ogni origine ed età ad unirsi in una comunità emozionata, è in verità il risultato di un'arte raffinatissima e di tradizioni foggiatesi con duro lavoro.
Il concetto di «circo» non è però accessibile con la parola chiave «atmosfera». E niente sembra più difficile che il riconoscere la realtà nel mondo emozionante del circo. Ma una cosa è certa: nel circo lo spettatore è sopraffatto dal dominio del suo subconscio. E certo anche il fatto che chiunque entri nel capannone circense riviva in qualche modo le emozioni del bambino in attesa del Natale. L'atmosfera del circo è pertanto qualche cosa di più della strapazzata immagine di un'illusione creata da pagliette, lustrini e segatura. Sicuramente ha a che fare con le infinite vite non vissute della massa-uomo, che nella realtà deve rimanere molto lontana dagli arditi voli del pensabile.
Il contemporaneo divenuto insicuro tra le macerie dei valori decaduti, ritrova nel circo l'intatto mondo degli uomini di successo, che di volta in volta sotto la cupola circense, rivelano in modo palese e irrefutabile la loro efficienza. Credo che proprio per questo alla base del fenomeno «circo», rinnovantisi ogni anno, ci sia un bisogno eterno. Un bisogno di sicurezza di fronte all'imponderabile. Un bisogno di identificazione con coloro che in esso, al posto del pubblico, rischiano e superano il difficile; di quelli che nel circo superano in modo facilmente comprensibile le possibilità umane, senza far subire danni all'apparenza esteriore. Laddove il difficile diventa apparentemente facile in modo così manifesto, aumenta le fede del singolo nella forza della propria specie. E questo sarebbe poi qualche cosa come l'effetto terapeutico di un fenomeno che talvolta viene attribuito con leggerezza alla categoria del divertimento facile.
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