QUANDO LA GIOSTRA È AVVENTURA

 

di Gianni - GIANGILI - GILI

 

 

 

 

Salire sulla Giostra dei Signori Fella, di Villeurbanne, è iniziare uno di quei “Viaggi Straordinari” che resero famoso Jules Verne.

L’attrazione è chiamata “Giostra di Jules Verne”. È scritto anche sul pannello dipinto e luminoso che sovrasta la biglietteria: “JULES VERNE, UN UNIVERSO FAVOLOSO”, e più in piccolo, come fosse un timbro postale, “IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI”.

E poi ancora “ JULES VERNE, ROMANZIERE, 1828 – 1904”.

 

 

         

 

 

La giostra ha struttura tradizionale: piattaforma circolare girevole, con 23 figure, pannelli dipinti che decorano il perimetro della copertura conica.

 

La “Giostra Jules Verne” è sintesi giocosa delle fascinazioni e dei miti di fine ottocento.

Jules Verne subì il fascino dell’oriente e dell’esotico, giunto in Europa attraverso le cronache di viaggi, disegni, le prime fotografie, oggetti riportati da esploratori, missionari, cacciatori e militari che colonizzavano economicamente, religiosamente e sanguinosamente i territori di Africa e Oriente.

 

 

             

 

 

Jules Verne rimase anche colpito dal mito del progresso.

I decenni dell’800 furono scanditi dalla comparsa meravigliosa di invenzioni che modificarono la qualità della vita degli uomini, nei campi dei trasporti, delle comunicazioni, della produzione, dell’informazione, del vivere quotidiano.

Macchine a vapore ed elettricità accesero ottimisticamente le speranze di tutti, anche dei meno fortunati: c’era l’illusione di un futuro prossimo nel quale il progresso avrebbe determinato sviluppo e benessere per tutti.

 

 

                        

 

 

                        

 

 

Era un sogno. Non fu così, ma per un po’ di anni la gente salì sulla giostra di questa fantasia, inebriati da quelle intuizioni, teorie, progetti che si trasformavano in applicazioni sperimentali e poi in macchine, cibi, bevande, farmaci, oggetti che concretamente la gente vedeva, toccava, usava ogni giorno: ascensore, perforatrice, latte in polvere, forno a gas, dinamo, cavo sottomarino transoceanico, mitragliatrice, vaccinazione, dinamite, macchina per scrivere, telescrivente, jeans, fonografo, luce elettrica, coca cola, penna stilografica, automobile, motore elettrico, telefono, elettrocardiografo, grammofono, microfono, ciclostile, trattore, thermos, cerniera lampo, raggi X, periscopio, tostapane, aspirina, altoparlante, cuscinetto a sfere, lavatrice … e anche il water closed in porcellana con vaschetta ! Ed anche tanto altro, naturalmente.

 

 

                             

 

 

Il bimbo che sale sulla “Giostra Jules Verne”, vive l’avventura della separazione dal mondo delle sicurezze conosciute: della terra ferma, della mano di papà e mamma.

Compie un viaggio nell’Altrove, fra animali e macchine desuete. Ma non soltanto: vedrà scomparire mamma e papà (ma ricompariranno dopo mezzo giro della piattaforma, e lo saluteranno con la mano, sorridendo fiduciosi della di lui attesa di ritrovarli ) e vivrà la piccola emozione della solitudine in un mondo sconosciuto.

 

 

 

 

                             

 

 

                             

 

 

Mondo sconosciuto, è vero: ma cavalcarlo è un po’ dominarlo e fa meno paura …

Quando quel mondo si arresterà tornerà su questa terra, accolto fra le braccia calde di mamma che ha sempre atteso il suo ritorno: e il piccolo esploratore si sentirà più sicuro per la certezza di questo abbraccio e per il proprio coraggio di reggere l’abbandono nel mondo Altrove.

E vorrà fare un altro giro! Ed ecco le tariffe scontate per 8 giri, per 20 giri, o quelle speciali per abbonamento.

Il giro in giostra è momento formativo importante, perché “per godere l’emozione bella dell’incontro, bisogna avere il coraggio di vivere la separazione”. Quel piccolo giro in giostra può valere per tutta la vita.

 

 

                             

 

 

La “Giostra Jules Verne” offre “cose dell’altro mondo”: scimmia, elefante, tigri, leone, razzo, sottomarino, automobile, macchina elefante, aeroplani, pallone aerostatico, cavalli, cavallucci marini, struzzo, tramway, auto dei pompieri, motociclette, giraffa.

 

 

         

 

 

   

 

 

La Giostra riassume, evocandoli con le figure cavalcabili e le immagini dipinte sui pannelli decorativi, i personaggi, le macchine fantastiche, gli animali che si incontrano nel mondo pittoresco e fantascientifico dei romanzi di Jules Verne: L’elefante meccanico de “La casa a vapore”, Il sottomarino Nautilus de “20.000 leghe sotto i mari”, il razzo de “Dalla Terra alla Luna”, i palloni de “Cinque settimane in pallone” e “Il giro del mondo in 80 giorni”, il faro de “Il faro in capo al mondo”, l’aeronave Albatros de “Il padrone del mondo”, il cane Top de “L’isola misteriosa”, la zattera de “Viaggio al centro della terra”, l’aereo ad ali battenti de “Viaggi straordinari”, e ci sono pure Dick Sand “Un capitano di quindici anni” e la locomotiva de “Viaggio (a ritroso) in Inghilterra e Scozia”.

 

 

   

 

 

Il pannello retrostante la biglietteria raffigura un bel profilo ottocentesco di Jules Verne che guarda con occhio nostalgico una nave che si allontana: forse una allusione a quel battello sul quale era riuscito a rifugiarsi clandestinamente, e dal quale era stato trascinato fuori dal padre poco prima della partenza. Forse un’avventura finita bene ?

 

 

 

 

Le musiche della Giostra sono registrazioni: musiche di organo da fiera, a cartoni, come era consuetudine della giostre di fine ‘800.

E a proposito di organi: un pannello riproduce la celebre caricatura di André Gill per “L’Eclipse”, del 13 dicembre 1874. In essa lo scrittore è raffigurato intento a girare la manovella di un organo di barberia, così facendo fa girare il globo terrestre … Viaggi Straordinari !