IL MEDICO SALTIMBANCO
di Giorgio COSMACINI
( EDITORI LATERZA )
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«QUEST'UOMO SINGOLARE A NESSUNA SCIENZA ERA ESTRANEO.
AVEVA UN'AMBIZIONE SFRENATA DI FAR VALERE LE SUE CONOSCENZE IN TUTTA LA LORO ESTENSIONE, E POICHÉ NELLA PAROLA ERA PIÙ VALENTE CHE NELLO SCRITTO, PRESE IL PARTITO DI MONTAR SUL PALCO PER ARRINGARE IL PUBBLICO.
CIÒ EQUIVALEVA A FARE IL MESTIERE DEL CIARLATANO: UN CIARLATANO DI SPECIE RARISSIMA CHE MERITA FORSE DI ESSERE RICORDATO NEGLI ANNALI DEL SECOLO.
SI FACEVA CHIAMARE “ANONIMO” ».
CARLO GOLDONI
Nasce a Busseto nel 1686, Buonafede Vitali, ma da lì parte e visita mezzo mondo, dall'Inghilterra alla Lapponia. Giovane istruito, si arruola nel Reggimento dei Dragoni come chirurgo militare, viene ferito in battaglia, lascia l'incarico e, con il soprannome dei senza nome, l'Anonimo, inizia a confezionare farmaci e a viaggiare, compiendo ricerche ed esercitando sulle pubbliche piazze l'onorato mestiere di medico saltimbanco.
Buonafede è un commediante nato. Ha la medicina nel cervello, la chirurgia nelle mani, il teatro nel sangue e per attirare le folle, prima e dopo l'offerta dei suoi miracolosi medicinali, recita e fa recitare commedie.
Questo gli procura notorietà e apprezzamento, ma anche l'ostilità e l'invidia di tanti colleghi 'regolari'. Eppure dell'arte dell'Anonimo si fidano i popolani come i potenti, e le sue preparazioni, prescrizioni, operazioni non sono poi molto diverse da quelle praticate dai suoi contemporanei (né più bizzarre).
Tuttavia una cosa c'è, che distingue Buonafede Vitali dalla medicina dell' epoca. Per la prima volta i suoi preparati a buon mercato rendono democraticamente accessibile a tutti ciò che è sempre stato monopolio di pochi: la cura. |
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