ALL'ISTITUTO MUSICALE "PERI" L'ARCHIVIO "IL CANTASTORIE"
di Giorgio VEZZANI
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Nel corso della conferenza stampa del 15 novembre 2004 svoltasi presso l'Auditorium dell'Istituto musicale "Achille Peri" di via Dante 11, è stata data la comunicazione ufficiale della disponibilità del Comune di Reggio Emilia ad accogliere l'archivio de "Il Cantastorie" nella sede del suddetto Istituto.
I materiali raccolti dalla nascita de "Il Cantastorie" nel 1963 nel corso degli anni sono andati via via aumentando, seguendo gli argomenti trattati dalla rivista, arrivando a costituire un archivio che comprende registrazioni su nastro, fotografie, fogli volanti e canzonieri dell'editoria popolare, riviste e libri relativi agli argomenti di cui ci siamo occupati: cantastorie, teatro dei burattini e delle marionette, rappresentazioni del Maggio, spettacolo viaggiante, circo e luna park, finora custoditi in modo precario.
Tutto questo oggi ha trovato una sede: grazie alla sensibilità del Maestro Andrea Talmelli direttore dell'Istituto "Peri" che, con la collaborazione di Bruno Grulli studioso di musica popolare e collaboratore de "Il Cantastorie", ha potuto conoscere il risultato del lavoro svolto attraverso la continuità della rivista. E' stato quindi stipulato un accordo con il Comune di Reggio e, in particolare, con l'Assessore alla Scuola, Università e Giovani, Juna Sassi alla quale va il più vivo ringraziamento per il riconoscimento dell'importanza del lavoro svolto in oltre quarant'anni dalla rivista e dai suoi collaboratori.
E' anche la testimonianza di un modo nuovo di considerare certe forme culturali da troppo tempo considerate subalterne: nella nostra provincia, infatti, l'attenzione per la cultura del mondo popolare è stata molto frammentaria, senza l'intensità e l'importanza che caratterizzano altre regioni italiane. Ricordiamo alcune ricerche svolte nel Reggiano in epoche diverse: da Giuseppe Ferraro tra la fine del 1800 e i primi del 1900 e da don Vito Fancinelli, del quale furono pubblicati, postumi, intorno al 1950, poesie e canti raccolti tra il 1914 e il 1944 nella pianura e nella montagna reggiana in "Testimonianze di vita e di credenze" dalla Libreria Editrice Bizzocchi. Da allora, bisogna arrivare al 1983 per ricordare la mostra (e il catalogo) allestita dalla Biblioteca "Panizzi" riguardante il Maggio e, sempre su questo tema, l'estratto dal "Bollettino della Deputazione di Storia Patria", "Vengo l'avviso a dare".
Su "Il Cantastorie", anche se si è data sempre più importanza alla documentazione dell'attualità che non agli studi sistematici, dobbiamo segnalare le ricerche sul campo svolte da Silvio Parmiggiani per i canti delle mondine di Campagnola; da Gian Paolo Borghi per i cantastorie, i burattinai e il teatro popolare; da Cesare Cattani con un' intervista a Lodomiro Benassi detto "Lenin" (che ricorda i momenti della lotta sociale e politica dei primi anni del 1900) e da Bruno Grulli per quel che riguarda le musiche e i balli della montagna reggiana, documentati anche nel suo "opuscolo rudimentale di musica e cultura popolare": "La Piva dal Carnèr" : con questo nome è nato anche il primo gruppo di riproposta della musica popolare reggiana del quale è stato fondatore Paolo Simonazzi, presente alla conferenza stampa insieme a Emanuele Reverberi.
Da sempre l'intento della rivista è quello di coinvolgere l'attività di quanti operano per la continuità della cultura del mondo popolare, come Romolo Fioroni, autore e regista, oltre che tra i più impegnati sostenitori della ripresa del Maggio nella montagna reggiana, e due artisti dello spettacolo popolare scomparsi in anni recenti: Otello Sarzi, per quel che riguarda il teatro dei burattini, e Lorenzo De Antiquis fondatore dell' A.I.CA., l'associazione che negli ultimi cinquant'anni del secolo scorso ha dato dignità al mondo dei cantastorie.
In base all'accordo stipulato con il Comune di Reggio Emilia e approvato dalla Giunta, con la creazione del fondo, verranno garantite una migliore conservazione dei materiali, una corretta catalogazione e la valorizzazione attraverso un servizio di pubblica consultazione grazie alla presenza di Bruno Grulli.
L'Archivio Etnomusicologico Giorgio Vezzani/"II Cantastorie", che costituirà un'entità autonoma all'interno del "Peri", alle dipendenze della direzione, rappresenta un punto di partenza per giungere a future acquisizioni ed ampliamenti e a diversi utilizzi che Il Comune si impegnerà a favorire: ricerche etnomusicologiche, studi incentrati sulle tradizioni popolari, mostre, incontri e convegni da promuovere in collaborazione con enti, istituti, operatori culturali e aziende attivi sul territorio nazionale.
Grazie all'"Archivio Etnomusicologico", l'Istituto "Peri" sarà il primo istituto italiano, pareggiato ai conservatori, ad essere dotato di un centro di documentazione sulla musica popolare.
A nome del Comitato di redazione e di tutti i collaboratori della rivista, esprimo il più vivo ringraziamento per la disponibilità del Comune attraverso l'impegno dell' Assessore Juna Sassi, del Maestro Andrea Talmelli e di Bruno Grulli.
La dichiarazione del Maestro Andrea Talmelli
Direttore dell'Istituto ” Achille Peri “
L'Archivio etnomusicologico "Giorgio Vezzani - Il Cantastorie", è stato istituito nel novembre del 2004 presso l'istituto musicale “Achille Peri” di Reggio Emilia grazie alla generosità dello studioso reggiano Giorgio Vezzani, direttore della rivista Il Cantastorie, che per oltre quarant'anni ha studiato e raccolto documenti, registrazioni sonore, immagini e tracce di un passato, anche recente, legate alla musica ed alla cultura popolare, recuperando materiali e testimonianze in tutta Italia.
Grazie al prezioso fondo in via di conferimento (oltre 2500 libri, riviste tematiche, 1800 dischi in vinile, 200 musicassette, 800 CD, più di 8 mila fotografie e 650 registrazioni originali di manifestazioni canore e strumentali in genere, 60 faldoni di materiali cartacei vari), l'lstituto Peri è divenuto il primo conservatorio italiano impegnato sul versante della musica popolare. Il contenuto dell'archivio si sviluppa su alcuni filoni riguardanti principalmente i cantastorie, il Maggio dell' Appennino, la danza, la musica ed il canto popolare, ma anche la musica contemporanea e la cultura popolare più in generale (burattini, marionette, poesia, teatro dialettale).
L'obiettivo principale dell' Archivio, che è anche il più lungimirante, è quello di conservare la memoria della musica e del canto popolare come vennero espressi dai loro portatori originari e di dar vita ad un Centro di Documentazione aperto al pubblico per la ricerca specialistica e la promozione didattica. L'Archivio diventerà fruibile al pubblico nella sua forma completa all'inizio del 2007 ma è già un primo obbiettivo raggiunto quello di custodire una raccolta cospicua di materiali provenienti dalla provincia di Reggio Emilia, e non solo, e disporre di una base solida tramite la quale sia possibile conoscere le fonti originali.
L'impegno costante è invece quello di valorizzare il materiale progressivamente archiviato promuovendo manifestazioni ed attività che vadano verso il ritrovamento di sentieri di verità perduti tramite esposizioni, convegni, concerti di musica popolare. In tale quadro si inserisce la prima iniziativa il cui titolo è un invito ma anche una preghiera ad ascoltare le testimonianze di un mondo che rischia di scomparire pur essendo alla base della nostra identità: “ Giovani e vecchi state ad ascoltare “.
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