MR VERTIGO
di Paul AUSTER
(Ed. Einaudi – ET Scrittori)
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Avevo dodici anni la prima volta che camminai sulle acque. A insegnarmi il trucco fu l'uomo vestito di nero e non sarebbe da me far finta di aver imparato nel giro di una notte. Maestro Yehudi, che mi aveva trovato quando di anni ne avevo solo nove, ero orfano e vagavo per le strade di Saint Louis mendicando spiccioli, mi aveva addestrato per tre anni di seguito prima di lasciarmi esibire i miei numeri in pubblico. Correva il 1927, l'anno di Baby Ruth e di Charles Lindbergh, proprio l'anno in cui la notte incominciò a calare sul mondo una volta per tutte. Tenni duro fino a pochi giorni prima del crollo d'ottobre, e quel che facevo era più strabiliante di qualunque fantastica impresa dei due galantuomini appena nominati. Vale a dire, ciò che nessun americano aveva fatto prima e ciò che da allora più nessuno ha fatto. [ ….. ]
La voce narrante è quella di un ragazzino, poi fattosi uomo, a cui un misterioso personaggio, Maestro Yehudi, insegnerà a volare, o meglio a levitare. Per imparare a sfruttare questa sua capacità (che secondo il maestro è innata), il bambino deve però sottoporsi ad un duro e bizzarro apprendistato. Alla fine però Walt, il ragazzino prodigio, diventa un personaggio popolarissimo, una star dello spettacolo ambulante, capace di attirare migliaia di spettatori. Viaggiando da un punto all’altro del paese, Walt si imbatte nei tipici personaggi degli anni trenta americani: gangster, giocatori di baseball, sgangherati rapitori di bambini, adepti del Ku Klux Klan … sullo sfondo un’America puritana, antiproibizionista e razzista. Poi un giorno Walt si accorge che non riesce più a staccarsi da terra: non gli rimane che accettare una vita ‘normale’, anonima, forse un po’ banale … Si rende conto, però, che occorre molta più forza interiore a vivere con dignità la vita di tutti i giorni, la vita di un uomo qualunque, di quanta ne occorreva per librarsi in aria e volteggiare leggero come una piuma. Forse Walt è semplicemente cresciuto! Perché ho amato questo libro? Le ragioni sono troppo intime … ma credo che non occorra molta immaginazione per comprenderle! Fa vibrare corde profonde che tutti noi, più o meno consapevolmente, abbiamo: la propensione al nomadismo, che abbiamo ereditato dai nostri progenitori … la difficoltà ad accettare i nostri limiti … la disillusione della maturità … l’esigenza di distinguere il sogno dalla realtà …
( da www.unasinistrauna.com ) |
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