MUSICHE
|
Il repertorio musicale a tutt’oggi consta di 218 titoli .
I generi musicali spaziano dall’occitano " Rigodon ", danza di seduzione, a " Danza macabra " di Saint Saens e "Profondo Rosso" macabro anch’esso; a canzoni popolari italiane dell’800 e del primo ‘900 ( " La bella Gigogin ", " Amor dammi …", " Sento il fischio ", ecc. ), e degli anni ‘50 – ‘70 ( dal sanremese " Avanti e indrè ", a " Signora fortuna ", " L’appuntamento ", " Bocca di rosa " ecc.); ai motivi francesi ( " Mon amant de St. Jean ", " Le petit bal du samedi soir " ecc. ); alle canzoni dei cantautori italiani ("La locomotiva", "4 Marzo 1943", "Bocca di rosa", ecc.); a brani operistici ( dal " Barbiere di Siviglia ", alla " Vedova allegra ", a "Figaro, Figaro", ecc. ), al jazz ( " Kansas City Blues ", " I got rhythm ", " Salt peanuts " ecc. ), a musiche da film ( " Amapola ", " La canzone di Lara ", " Cabaret ", " Pretty Woman ", " Un uomo, una donna ", ecc...), a musiche natalizie, musiche da circo, musiche giapponesi ("Akiroza" ecc.), a melodie per sottofondi musicali ("Ballade pour Adeline", ecc.), a sigle televisive ("Midsomer murders", "Lupin", ecc.), a hits internazionali ("My way", "We shall overcome", "Whath a wonderfull world", ecc), a marcette, a girotondi e ninne nanne le cui melodie esistono da quando ci sono bimbi e mamme amorose …
musica "Amor dammi"
Non sono scelte casuali . Ogni titolo ha ragion d’ essere perché legato in qualche modo alle narrazioni : per la storia narrata nella canzone oppure per l’ atmosfera evocatrice indotta dalla melodia o per l'appartenenza ad un contesto tematico.
La musica è fatta di suoni e di silenzi . Comporre, è combinare questi due elementi .
John Cage
Un buon lavoro anche per colui che ha elaborato la maggior parte degli arrangiamenti e perforato i cartoni : il M°. Marco Gianotto, torinese, unico noteur italiano ( del quale utilizzo anche un piccolo strumento a cilindro e manovella, definito “ClinClan” : oggetto didattico per bambini che spiega tante cose della musica meccanica e fa venir voglia di girare la manovella… ) www.giralanota.it .
Alcune curiosità di carattere quantitativo : - i 218 cartoni se avvicinati l’uno all’altro costituiscono una striscia lunga 1529,38 metri - ogni metro di cartone pesa gr. 150, pertanto i 218 cartoni pesano complessivamente Kg. 229,41 - lo scorrimento di 1 metro di cartone musicale vuole 22 giri di manovella .
Esempio concreto riferito al brano “ Amor dammi quel fazzolettino ” : - cartone mt. 9,60 - peso Kg. 1,440 - giri manovella 211 - n° note / fori 2162 - durata minuti 2,26
I BUCHI DI MEMORIA
di Philippe ROUILLÉ
( da " Le Musée des Arts et Métiers – La Revue " n° 2, febbraio 1993 )
I " buchi di memoria " dei quali qui si parlerà hanno il compito di restituire delle azioni pre-programmate o delle informazioni pre-registrate .
Esistono delle grandi similarità fra le soluzioni adottate nei diversi settori dell’ industria ( tessile, editoria, meccanica … ) per registrare delle azioni a volte molto complicate, che si desiderano riprodurre in modo identico per un gran numero di volte senza intervento umano diretto .
Un lungo cammino tecnico e soprattutto psicologico è stato necessario per giungere a queste soluzioni: queste sono considerate, ai giorni nostri, le antesignane di altre soluzioni che esse hanno contribuito a far nascere .
L’ albero a camme, già conosciuto nell’ antichità, ha costituito per lungo tempo il mezzo migliore per riprodurre un movimento pre-programmato . Esso è stato utilizzato anche negli automi per orologi o per giocattoli : automi che battono alternativamente su una campana oppure su una piccola incudine .
Questo sistema ha molti limiti . La durata del movimento dipende dalla circonferenza del cilindro che supporta la camme; certo si può cambiare il cilindro, ma ciò risulta disagevole specie se l’ ingombro è notevole e se le modificazioni del programma sono complesse e quindi costose .
L’ industria tessile giocò un ruolo pionieristico in questo campo . Nel 1725 un operaio tessile di Lione, Basile Bouchon, introduce nell’ esecuzione del proprio lavoro un pezzo di carta perforato : questo gli consente di alleggerire quella fase lavorativa consistente nella collocazione in tensione del filo colorato rispondente al disegno . La disposizione delle perforazioni era stabilita in funzione del disegno da riprodurre sul tessuto : Bouchon faceva penetrare nel foro gli aghi che voleva neutralizzare, mentre gli altri erano attivati dai pieni della carta ( non fori ) : è significativa la difficoltà psicologica di rendere visibile che i vuoti possono giocare un ruolo attivo .
Ma l’ idea di governare le azioni ripetitive di una macchina senza ricorrere all’uso della camme compenetrata nell’ albero rotante, ma piuttosto con buchi su una striscia di carta è rivoluzionaria .
Nel 1728 Falcon, che lavorava con il Bouchon, sostituisce la striscia di carta con una serie di carte perforate unite le une con le altre, ma anche separabili e dunque sostituibili per modificare il programma (ad esempio per cambiare il disegno nella tessitura).
Vaucanson nel 1775 automatizza ulteriormente la lavorazione utilizzando un cilindro perforato meno morbido della carta o del cartone . Questa innovazione sarà ripresa e migliorata da Jacquard nel XIX secolo, il quale ricorrerà ad una sorta di gancio ad anello (sino a 2000 ! ) per collegare fra loro in modo morbido le schede perforate .
Anche altri settori industriali utilizzano ampiamente questi " buchi di memoria " .
Nel 1843 Claude-Felix Saytre brevetta a Lione un sistema che utilizza cartoni perforati negli strumenti di musica meccanica . Dopo breve sperimentazione da parte di diversi costruttori, la carta o i cartoni bucati diventano di uso corrente negli strumenti musicali meccanici fra il 1880 e 1890.
Coesistono diversi tipi di materiali di supporto e diversi tipi di lettura degli stessi . Il cartone perforato piegato a fisarmonica è impiegato negli organi da fiera e di barberia : il suo spessore lo rende molto ingombrante ma la sua solidità ne permette un impiego intensivo e non richiede troppa attenzione nel maneggiarlo . Il rotolo di carta perforata è invece utilizzato negli strumenti ad azione pneumatica, quali pianole, violini, banjo, arpe, ecc. : esso ha un volume e peso ridotti e permette un repertorio importante con brani anche molto lunghi, ma la sua fragilità impone appunto una lettura pneumatica .
I dischi di metallo per le scatole musicali con lame vibranti ( Symphonion, Polyphon ) oppure i dischi di cartone per la famiglia degli organetti e dei piccoli harmonium portatili, erano molto diffusi negli anni 1890-1914 .
Per quanto concerne la lettura, sono successivamente apparsi quattro sistemi diversi che continuano ad essere impiegati a seconda dei bisogni : la lettura meccanica, la lettura pneumatica, la lettura per contatto elettrico, e infine la lettura ottica dei nastri e delle carte perforate delle macchine informatiche . Tutti questi dispositivi permettono una velocità di lettura sempre più elevata . Verso la fine del secolo XIX molti settori industriali manifestano interesse per i supporti perforati : è il caso dell’ editoria con l’invenzione, negli U.S.A. nel 1885, della monotype che funziona con una banda perforata codificata in modo molto simile a quella delle pianole; analogamente per macchine per scrivere in scrittura braille per i ciechi, per i nastri del telegrafo, nelle macchine calcolatrici e informatiche, e nelle macchine utensili .
Ma l’ impiego dei supporti perforati per registrare e riprodurre informazioni ha anche dei limiti . Questo sistema è carente se gli si chiede di restituire istantaneamente informazioni troppo complesse o con troppe varianti : così lo si è sostituito con tecnologie analogiche o supporti magnetici o con lettura laser . |
|